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Finanziamenti internazionali Riduci
Roma, 17.01.2005. UNIONE EUROPEA, NATO, OCSE E FINANZIAMENTI INTERNAZIONALI PER I PROFESSIONISTI
Premessa
Come è noto le professioni liberali sono finalizzate ad attività lavorative per le quali è richiesta un’apposita formazione di tipo umanistico o scientifico.
In genere il settore è oggetto di un’ampia autoregolamentazione.
La Commissione Europea, ha recentemente pubblicato una relazione sulla concorrenza nei servizi professionali[1]. Dall’analisi di tale relazione emerge chiaramente come nell’ottica comunitaria venga sostenuta una equiparazione tra esercizio della libera professione ed attività di impresa.
Tale equiparazione deriva in particolare dall’applicazione della normativa antitrust europea.
Ed infatti, la medesima relazione chiarisce che chi esercita la libera professione viene considerato una unità di impresa.
Ora, secondo una costante giurisprudenza comunitaria, la nozione di impresa abbraccia qualsiasi entità che eserciti un’attività economica, a prescindere dallo status giuridico di detta entità e dalle sue modalità di finanziamento[2]. Costituisce altresì un’attività economica qualsiasi attività consistente nell’offrire beni o servizi su un mercato determinato[3].
In tale contesto i soggetti che esercitano professioni liberali sono impegnati in un’attività economica in quanto prestano servizi dietro corrispettivo nei mercati[4].
A tale conclusione si giunge comunque, pur essendo l’attività impiegata di natura intellettuale, o richiedendo un’eventuale preventiva autorizzazione, oppure potendo la medesima essere svolta soltanto con la combinazione di elementi materiali, immateriali ed umani, ovvero considerando la complessità e la natura tecnica dei servizi prestati, o, infine, il fatto che la professione sia regolamentata possono modificare tale conclusione[5].
Come ha più volte rilevato l’Unione Europea i servizi professionali possono contribuire in modo significativo a migliorare la competitività dell’economia europea[6].
La stessa Autorità italiana garante della concorrenza ha stimato che in Italia in media il 6% dei costi nelle esportazioni è dovuto ai servizi professionali, gli stessi pertanto sono importanti non solo per la loro ricaduta per l’economia di mercato ma anche per la rilevanza immediata che hanno per i consumatori.
1.      IL LIBERO PROFESSIONISTA E LE OPPORTUNITA’  EUROPEE
Si è abituati ad una visione “statica” della figura dell’avvocato, come anche del libero professionista nelle sue figure più diffuse (architetto, notaio, farmacista ecc.); peraltro, tenendo conto di quanto precisato sulla natura economica dell’attività professionale, secondo il sentire comunitario, si può comprendere come ci possano essere opportunità in sede europea che possono portare ad una valutazione della figura dell’avvocato quale libero professionista che può accedere a ipotesi di fund raising professionale che permettono allo stesso professionista di allargare l’orizzonte della prestazione del servizio offerto.
A tal proposito occorre, preliminarmente chiarire:
1.     Chi può presentare una richiesta per accedere ai fondi europei;
2.     Quali sono le istituzioni/organismi che dispongono in bilancio di linee specifiche di finanziamento per liberi professionisti;
3.     Quali sono gli strumenti utilizzabili per accedere a tali linee di bilancio.
In riferimento al punto 1:
L’avvocato (un libero professionista) può:
a)      formulare la propria richiesta quale libero professionista che opera in uno studio legale, oppure
b)      accedere a specifici finanziamenti alle associazioni professionali di avvocati ovvero associazioni non profit in cui gli avvocati partecipano con attività di informazione, formazione e divulgative nelle tematiche di propria competenza.
In riferimento al punto 2:
In riferimento al soggetto istituzionale che offre il finanziamento possiamo considerare che in sede europea fonti di finanziamento per attività specifiche collegate ad attività professionali sono offerte:
a)      dalla Commissione Europea attraverso le varie Direzioni Generali che la compongono; in particolare per le attività di competenza dell’avvocato possono essere prese in considerazione le fonti di finanziamento che derivano in particolare dalla Direzione Generale Libertà Giustizia e Affari Interni, Direzione Generale Consumatori, Direzione Generale Imprese, Direzione Generale Relazioni Esterne.
Esaminando in particolare le opportunità offerte dalla Direzione Generale Libertà, Giustizia e Affari Interni, possiamo individuare vari programmi destinati agli operatori del diritto.
L’avvocato specializzato nel settore civilistico potrà ad es. partecipare al programma Cooperazione in materia civile.
Si tratta di un Programma Quadro istituito il 25 Aprile 2002 dal Consiglio Europeo[7] che crea un Programma Generale dell’Unione Europea teso a:
- facilitare la implementazione della cooperazione degli operatori del diritto nel settore del diritto civile per il periodo 2002-2006;
- un maggiore reciproco riconoscimento e conoscenza dei vari sistemi giudiziari presenti nei vari Stati Membri;
- promuovere un migliore accesso ai sistemi giudiziari a favore di tutti i soggetti interessati.
L’avvocato specializzato nel settore penale potrà ad es. partecipare al programma AGIS – Programma che ha sostituito i precedenti programmi Sparta, Grotius, Stop, Hippocrate e Falcone, AGIS è un programma quadro che opera nel settore del diritto penale e nella lotta contro il crimine[8].
Costituisce un programma rivolto agli operatori del diritto, alle autorità giudiziarie e ai rappresentanti delle vittime di crimini dei Paesi Membri e dei Paesi Candidati che si pone l’obiettivo di realizzare dei networks, scambiare informazioni e migliori pratiche nel settore penale.
Altro programma collegato con AGIS è il programma ARGO che riguarda nel particolare la tematica dei visti, dell’asilo politico e della immigrazione e le tematiche collegate alle relazioni transnazionali di frontiera[9].
Un programma specifico dedicato alle autorità giudiziarie è invece il Programma di scambio per le autorità giudiziarie, creato dal Parlamento Europeo per gli anni 2004 e 2005. Questo programma si pone tre obiettivi: conoscenza reciproca dei sistemi giudiziari, contatto e coordinamento tra le varie autorità giudiziarie dei vari paesi membri, potenziamento della conoscenza degli strumenti esistenti nel settore civile e penale in sede europea[10].
Un altro programma importante per chi opera ad es. nel settore della tutela dei diritti dei diritti umani, dei diritti dei minori e delle donne è il programma Daphne (ora Daphne II) operativo da maggio 2004 a dicembre 2008.
Per tale programma, che si pone l’obiettivo di realizzare attività di informazione/formazione/divulgative nel settore dei diritti umani con particolare interesse per i diritti dei minori e delle donne, la Commissione Europea ha stanziato un budget complessivo di 50 milioni di Euro[11].
b)   Dalla Commissione Europea in quanto tale e dalle altre istituzioni europee (Parlamento, Consiglio), organismi europei (ovvero organismi consultivi delle istituzioni europee: Comitato Economico e Sociale, Comitato delle Regioni, ecc.ecc.), organizzazioni europee e internazionali.
 In riferimento al punto 3:
Gli strumenti operativi attraverso i quali il libero professionista può accedere alle linee di bilancio europee sono:
a)    Le Calls for proposals;
b)    Le Calls for tenders;
c)    Le Calls for expression of interest.
Calls for proposals
Le Calls for proposals sono degli inviti a presentare proposte per la realizzazione di attività specifiche che investono, nel caso di calls relative al settore giuridico, settori di diritto specifici, che possono riferirsi ad un’attività particolare del settore del diritto civile o nell’ambito penale, ecc. ecc.
Va, tuttavia, osservato che le Calls for proposals solitamente richiedono il coinvolgimento di almeno tre Stati membri.
Ed infatti, allorché l’Unione Europea finanzia una attività, vuole accertarsi che le ricadute della medesima possano favorire più realtà diffuse nel territorio europeo e, quindi, che non si tratti di un’attività che si estingue all’interno di un solo Stato membro.
Quando, pertanto, viene pubblicata una Call for proposals per la realizzazione di un’attività specifica, un professionista italiano si vuole candidare e presentare una proposta progettuale specifica per la realizzazione della attività a cui al Call fa in qualche modo riferimento deve necessariamente predeterminare nella proposta progettuale un network che coinvolga altri due paesi oltre quello che lo stesso rappresenta.
Per riuscire ad individuare i potenziali partners da coinvolgere nel progetto, qualora lo studio legale o l’associazione professionale interessata non abbiano già contatti con l’estero, è possibile contattare eventuali soggetti interessati attraverso i network giuridici che già collaborano con gli uffici europei, i cui dati sono individuabili nelle banche dati europee[12], disponibili nei vari siti delle Direzioni Generali della Commissione Europea e nei siti delle altre Istituzioni Europee o organismi consultivi delle stesse[13], oppure attraverso i punti di contatto nazionali che in ogni stato membro aprono un canale di comunicazione tra soggetti che potenzialmente, nel territorio europeo, sono interessati a collaborare in attività progettuali finanziate dall’Unione Europea.
Riguardo ai siti istituzionali, i cui riferimenti si riportano in nota, occorre ricordare come gli stessi siano un ottimo strumento, non solo per acquisire la documentazione di base connessa ad ogni programma europeo (normativa di riferimento e documenti necessari per l’inoltro della richiesta di finanziamento), ma sono nel contempo strumenti necessari per acquisire anche informazioni su soggetti stranieri che realizzano nel loro paese attività simili a quelle del professionista nazionale.
Per ogni programma, nel sito di ogni Direzione Generale della Commissione Europea, sono riportati anche i riferimenti relativi all’ Help Desk europeo specifico che la singola Direzione Generale della Commissione Europea mette a disposizione degli interessati per acquisire ogni più dettagliata informazione relativamente al singolo programma, alla sua presentazione, alla sua struttura e, nel contempo, sono riportati i riferimenti relativi all’Help Desk che viene creato in ogni singolo paese membro.
In tal modo il soggetto interessato, quando è in fase di impostazione e predisposizione del fascicolo di presentazione, e necessita di ricevere dei chiarimenti, può scegliere o di contattare direttamente gli uffici europei oppure di contattare gli uffici nazionali che sono il riferimento territoriale della Commissione Europea per quello specifico programma che interessa.
Solitamente i Calls for proposals richiedono lo svolgimento di un’attività annuale che può essere uno studio comparato, una conferenza tematica, un’attività di formazione continua.
Il finanziamento offerto dall’Unione Europea copre solitamente al massimo l’80% dei costi preventivati per la realizzazione dell’attività, raramente la copertura arriverà al 100%.
La parte restante dei costi che non viene coperta dal finanziamento europeo dovrà quindi essere coperta o con il finanziamento dello stesso soggetto proponente oppure attraverso il finanziamento da realizzarsi con attività di fund raising privato, ovvero l’apporto economico di un altro soggetto privato che partecipa finanziariamente all’attività e che “sponsorizza” la stessa.
Nel terzo paragrafo del presente report sono brevemente riportate le liste di alcuni dei progetti finanziati negli ultimi anni in sede europea a seguito dei vari Calls for Proposals pubblicati in riferimento a settori specifici quali quelli dei Programmi Agis, Argo, Cooperazione in materia civile precedentemente citati.
Calls for tenders
Un secondo strumento è rappresentato dai Calls for tenders che sono dei veri appalti attraverso i quali le istituzioni europee pubblicano degli inviti a presentare offerte per la realizzazione di servizi particolari e rappresentano il corrispondente degli usuali appalti destinati alle imprese, che già conosciamo a livello nazionale.
Nel quarto paragrafo del presente report sono riportati alcuni Calls for tenders pubblicati da alcune direzioni generali della Commissione Europea rivolte a giuristi.
Calls for expression of interest
Un terzo strumento è rappresentato dai cosiddetti Calls for expression of interest.
Essi vengono ritenuti, attualmente, lo strumento più importante per il professionista intenzionato a muoversi in sede europea in quanto tale, esclusivamente come singolo professionista.
I Calls for expression of interest sono utilizzati dall’Unione Europea per invitare esperti indipendenti a presentare la propria candidatura per la realizzazione di studi e/o pareri.
La Commissione Europea infatti quando ritenga di dover acquisire uno studio od un parere in un tema specifico e qualora l’importo a base dello studio preventivato non superi una soglia predeterminata dal regolamento europeo vigente in materia, decide di non bandire un appalto pubblico ma di attingere direttamente ad una lista di esperti indipendenti che si sono precedentemenate accreditati presso gli uffici europei a seguito appunto della pubblicazione di un Call for expression of interest.
Periodicamente le istituzioni europee e gli organismi europei, pubblicano un Call for expression of interest per redigere la lista degli esperti indipendenti in uno o più settori specifici.
La lista solitamente rimane “aperta” per un periodo di tempo determinato (solitamente rimane aperta per un massimo di 3 anni), nell’arco di tempo in cui la lista rimane aperta, il professionista interessato può inviare la propria candidatura.
Tutti i liberi professionisti che sono interessati a candidarsi devono preparare una propria candidatura che avviene attraverso il seguente iter:
a)    la compilazione di uno specifico form dove vengono apposti i dati personali del candidato, la conoscenza delle lingue, il settore o i settori per i quali lo stesso si candida quale esperto indipendente;
b)    la presentazione, in allegato al form, di alcuni documenti basilari che serviranno agli uffici europei per valutare la candidatura presentata e che si rinvengono in un dettagliato c.v. del candidato, una copia di tutti gli incarichi che lo stesso ha ricevuto negli ultimi tre anni relativamente al settore per il quale il professionista si candida, una lista delle pubblicazioni scientifiche o articoli redatti, una dichiarazione o certificato dalla/dal quale risulti che il professionista che si candida non si trovi in una situazione di conflitto di interessi rispetto alla candidatura per la quale viene presentato il form.
Gli uffici dell’istituzione o organismo interessato europeo, una volta ricevuta la candidatura, verificano prima di tutto la regolarità formale della candidatura, ovvero che sia presentata attraverso il form specifico previsto e che contenga tutti gli allegati richiesti dal Call e quindi passano la pratica per l’istruttoria di merito alla commissione di funzionari che valuterà se accogliere o meno la stessa.
Qualora la candidatura del professionista sia accolta, lo stesso viene inserito nella lista degli esperti indipendenti, in quanto tale potrà essere contattato dalla istituzione e/o organismo europeo nel quale si è accreditato, qualora la/lo stesso abbiano necessità di acquisire un parere su una tematica specifica o qualora vogliano acquisire uno studio, una ricerca dettagliata su una determinata tematica.
L’esperto indipendente, in quanto tale, potrà svolgere ovviamente la ricerca o lo studio affidato presso i propri uffici, ma lo stesso potrà anche eventualmente essere invitato a far parte di una Tavola Rotonda presso gli uffici europei alla quale vengono periodicamente esperti indipendenti di vari paesi; incontri di tal genere sono ritenuti necessari dalle istituzioni europee per effettuare, ad esempio, un breve monitoraggio comparativo relativo ad una determinata tematica nei vari paesi europei.
I Calls for expression of interest come anche gli altri strumenti precedentemente menzionati, sono pubblicati periodicamente dalle varie direzioni generali della Commissione Europea, ma sono pubblicati anche dalle istituzioni europee in quanto tali, Commissione Europea, Consiglio Europeo e dagli organismi consultivi (Comitato Economico e Sociale, Comitato delle regioni ecc. ecc.).
Le candidature si possono formalmente presentare in una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea (ora 20), tuttavia è auspicabile proporre la candidatura in lingua inglese.
Nel quarto paragrafo del presente report sono brevemente riportate alcune Calls for expression of interest recentemente pubblicate e destinate ad operatori del diritto che indicano specificatamente il progetto che è stato approvato e realizzato e l’importo finanziato dalla Commissione Europea.
2.   NATO, OCSE E ORGANISMI INTERNAZIONALI
Oltre che in sede europea, finanziamenti per i liberi professionisti si individuano anche presso altri organismi internazionali.
Gli strumenti adottati in sede internazionale sono gli stessi precedentemente menzionati, Calls for Proposals, Calls for Tenders, Calls for Expression of interest.
Tra gli organismi internazionali si rileva la figura della NATO.
La Nato mette a disposizione sia per attività dei Paesi Nato sia per quelle da realizzarsi con i Paesi Partner, la possibilità di accedere a specifici finanziamenti per la realizzazione di conferenze, workshop, seminari e tavole rotonde, nonché pubblicazioni specifiche relative a tematiche specifiche[14].
Anche altri organismi internazionali molto importanti vedono la figura di Calls for proposals o Calls for tenders o Calls for expression of interest attraverso le quali gli organismi medesimi tendono ad acquisire servizi specifici relativi ad una specifica attività, ovvero un parere od uno studio od una ricerca mirata tematica da affidarsi ad uno degli esperti indipendenti accreditati.
Tra questi organismi internazionali, che sono molteplici, in particolare si individuano, a titolo indicativo, ma non esaustivo, ad es.: l’Ocse (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo europeo), l’Osce (organizzazione per la cooperazione e la sicurezza europea), European Training Foundation, IDLO (International Development Law Organization), ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), WEU (Unione dell’Europa Occidentale), WTO (Organizzazione Mondiale per il Commercio)[15].
Nota finale:
Si deve ricordare che le istituzioni europee e le organizzazioni internazionali periodicamente pubblicano un invito aperto per ricevere pareri su tematiche specifiche; si tratta, in sostanza, di richieste per l’invio di considerazioni in merito ad argomenti specifici da parte degli operatori del settore. Marco Orlando
 

[1] Comunicazione della Commissione – Rapporto sulla concorrenza nei servizi professionali, pubblicato il 9/02/2004.
[2] Causa C – 41/90 Hofner e Elser (1991) e Causa C – 309/99, Wouters (2002).
[3] Causa C –35/96, Commissione contro Italia (ICNSD) 1998 RACC I – 03851, par. 36.
[4] La Corte ha confermato nella Causa Wouters, paragrafo 48, che gli avvocati offrono, dietro corrispettivo, servizi di assistenza legale e di rappresentanza nella difesa in giudizio.
[5] Rapporto citato paragrafo 5.1
[6] Consiglio Europeo svoltosi a Lisbona nel marzo 2000.
[7] Il Programma Cooperazione in materia civile è stato adottato con il Regolamento EC No 743/2002.
[8] Council decision 2002/630/JHA, OJ L 203, 1.8.2002, p. 5) on the basis of Article 30(1), Article 31 and Article 34(2)(c) of the Treaty on European Union.
[9] 2002/463/CE: Decisione del Consiglio, del 13 giugno 2002, che istituisce un programma d'azione finalizzato alla cooperazione amministrativa nei settori delle frontiere esterne, dei visti, dell'asilo e dell'immigrazione (programma ARGO)
[10] PILOT PROJECT WITHIN THE MEANING OF COUNCIL REGULATION (EC, EURATOM) NO. 1605/2002 OF 25 JUNE ON THE FINANCIAL REGULATION APPLICABLE TO THE GENERAL BUDGET OF THE EUROPEAN COMMUNITIES, ARTICLE 49, PARA. 2 (OJ L 248, 16 SEPTEMBER 2002, P.1).
[11] Cfr. www.daphne-toolkit.org.
[12] Cfr La rete giudiziaria europea istituita con la decisione 2001/470/CE relativa all'istituzione di una rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale
[13] Rif.: www.europa.eu.int
[14] Rif.: www.nato.int

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